Curiosità
Il Sandalo nella Storia
Mario Doni da sempre si è contraddistinto per la sua produzione di sandali artigianali in pelle, una calzatura antichissima come testimoniano numerosi dipinti Egizi e reperti provenienti dalle tombe reali.
I sandali nell’Antico Egitto
Da alcuni ritrovamenti è emerso infatti che i primi sandali furono realizzati nell’antico Egitto intorno al 3500 a.C. per la necessità pratica di proteggere i piedi dal terreno rovente.
Erano modelli semplici realizzati lasciando l’impronta del piede prima nella sabbia bagnata e poi riproducendola a dimensioni naturali sul papiro intrecciato a cui venivano applicati lacci di pelle. Spesso anche la suola era realizzata in cuoio per essere poi ornata con pietre preziose e altre decorazioni.
Il sandalo come status symbol
Erano ovviamente un privilegio per pochi, uno status symbol delle classi al vertice della piramide sociale. I sacerdoti funerari indossavano solo sandali bianchi, simbolo di purezza, mentre i faraoni modelli d’oro, con la punta della suola alzata e girata verso l’interno, e con immagini dei nemici disegnate sulle suole, per calpestarli passo dopo passo.
I sandali nell’Antica Roma
Li ritroviamo anche nell’antica Roma con stili a cui ci riferiamo anche oggi come i vari modelli “gladiatore” o la “caliga” prevalentemente usata sul campo di battaglia ma quali erano le loro caratteristiche?
- Erano veri e propri stivali da marcia aperti
- Erano pesanti e resistenti, progettati per evitare il rischio di vesciche durante le lunghe marce
- Erano spesso indossati anche con le calze durante l’inverno, in quanto non vi erano altri tipi di calzature.
I sandali nell’Antica Grecia
Se nell’Antica Roma ad indossare i sandali erano principalmente gli uomini, in Grecia il sandalo era una calzatura prettamente femminile, realizzata in cuoio e impreziosita come si desiderava. Ciò che differenziava quelli da uomo o da donna, oltre che il design era la tipologia di pellame utilizzato, più morbido nelle calzature femminili.
I sandali nel Medioevo
Il discorso dei sandali come status sociale torna più volte nell’arco della storia, ma non sempre come sinonimo di ricchezza. Nel medioevo infatti erano simbolo di povertà e di rinuncia alle ricchezze e ad indossarli erano sacerdoti e frati. Oggi infatti si sente parlare spesso di modelli “francescani” per far riferimento a un modello di sandalo semplice, pratico ma sempre attuale.
Il ritorno del sandalo
Dopo qualche secolo di scomparsa rifanno il loro “ingresso nella moda” nei primi decenni del 1900, tranne in alcune società più puritane in cui non era ammesso avere calzature che lasciassero il piede scoperto, da sempre collegato con la sensualità, che preferivano invece stivali chiusi con il tacco.
Negli anni ’20 insieme ai luccichii dei vestiti in satin iniziarono a prendere spazio anche i cinturini alla caviglia e le scarpe che lasciavano sempre più intravedere il piede, fino ad arrivare al decennio successivo in cui, anche grazie all’intervento dello stilista Ferragamo, si iniziò a dare moltissima importanza alla calzatura femminile, sempre più scoperta ed alta.
Il sandalo oggi
Dopo il grandissimo successo dei tacchi, che tutt’oggi è intramontabile, dagli anni ’80 in poi si riaffermano in maniera decisiva i sandali bassi che oggi ritroviamo abbinati ad ogni tipo di stile.
I modelli della collezione Mario Doni sono un connubio perfetto tra la moda di ieri e la moda di oggi, restano fedeli alle origini ma con uno sguardo sempre proiettato sul futuro
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